Articolo di Rolling Stones su fake news e migranti - Harambee Italia
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Articolo di Rolling Stones su fake news e migranti

Così si fabbrica la falsa invasione di migranti

di Anna Zafesova (Rolling Stones)

 

L’hanno visto tutti, questo video. Un uomo, in un corridoio d’ospedale, spintona una dottoressa, poi la aggredisce, la scaraventa a terra, e stampa un pugno in faccia all’infermiera che accorre in aiuto della collega. Gira sui social, ormai da qualche mese, attribuito ora a un profugo siriano in Germania, ora a un magrebino in Francia, ora a un siriano, ma in un ospedale turco. Ha infestato i social nelle campagne elettorali in Francia, in Spagna e in Turchia, condiviso su migliaia di feed di chi è contrario all’arrivo degli stranieri. In realtà è un ubriacone russo, che picchia una dottoressa russa, in un ospedale della provincia russa.

 

I migranti vivono accanto a noi, in una realtà spesso problematica. Ma il modo in cui li vediamo e giudichiamo è influenzato dai media, tradizionali e non, fino a distorcere il quadro reale. Un’altra immagine molto popolare sui social è quella di una folla di disperati sulla banchina davanti a una nave, accalcati nella speranza di imbarcarsi. Nei Paesi africani e mediorientali viene diffusa con la didascalia che spiega che si tratta di europei in fuga verso l’Africa durante la Prima o la Seconda guerra mondiale. In Occidente, soprattutto in Francia e in Italia, circola come testimonianza della massa sterminata di profughi in fuga dalla Libia verso l’Europa. Nel primo caso serve ad alimentare il rancore verso i Paesi ricchi che non vogliono accogliere migranti pur avendo goduto dell’ospitalità dei loro Paesi quando erano in difficoltà. In Europa è funzionale a fomentare la paura dell’orda di barbari in procinto di imbarcarsi. Nessuno ha riconosciuto lo scatto: sono gli albanesi che cercano di raggiungere l’Italia, nel 1991, un altro grande esodo che sembrava impossibile da affrontare, oggi completamente digerito e dimenticato.

 

 

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