Ieri abbiamo assistito all’ennesimo colpo inferto alla credibilità della politica: la discussione che abbiamo letto negli ultimi giorni sui giornali si è risolta con una compattezza su un documento che dà mandato al governo di dire Si alla riforma del Mes, come abbiamo chiesto anche noi, ma non dice nulla sull’accesso al Mes sanitario, non dice nulla sulle risorse che sono a disposizione e sui progetti che sono in cantiere per il futuro del Paese.

Il Parlamento per l’ennesima volta trasformato in un triste palcoscenico con l’obiettivo di ingannare i cittadini.

 

Il problema principale che in questa discussione sta mancando è il futuro dell’Italia.

Abbiamo denunciato il fatto che nel Recovery Fund c’erano quattro titoli, eppure tanto ci è stato restituito. Manca una visione organica del piano che l’Italia vuole mettere in campo, al netto della polemica sulla gestione: serve un Governo forte, in grado di gestire la ripartenza.

 

Sono mesi che Azione chiede di accedere alle risorse del Mes sanitario, mesi che facciamo proposte, che ci battiamo in aula (come per il no allo scostamento di bilancio), evidenziando le contraddizioni tutte interne alla maggioranza, e fuori dall’aula, cercando anche di dar voce ai 23mila giovani medici che vorrebbero andare a rafforzare un sistema sanitario che in questi mesi è stato portato allo sfinimento. Ne ho parlato in questo post.

 

L’unico modo per rompere queste dinamiche è entrare in Azione, unire le nostre forze, aderire al progetto che, insieme a Carlo Calenda, abbiamo messo in piedi in questi mesi, e fare di Azione il baricentro di quel polo che noi abbiamo chiamato “Fronte Repubblicano“, perché bisogna arginare il populismo di entrambi gli schieramenti che non sta dando le risposte necessarie al Paese.
Lo dimostra il nuovo rapporto CENSIS, che descrive un paese in grande difficoltà.

Ci racconta come i più colpiti siano i giovani e le donne: sono 457 mila i posti di lavoro persi nel terzo trimestre. Non può sorprendere che solo il 28% degli italiani ripone fiducia nelle istituzioni dello Stato.

 

Un pensiero non può non andare alla mia terra che in questi giorni è stata colpita da esondazioni e rotture di argini.

I volontari, la protezione civile, gli amministratori e i sindaci stanno facendo un lavoro straordinario, tenace e generoso. Non possiamo lasciarli soli, a partire dalla prossima legge di bilancio nella quale bisogna prevedere risorse importanti per famiglie ed imprese.

Forza Emilia.

 

Aspetto di leggere le vostre opinioni.