"La sfida della ripartenza del Turismo" di Vincenzo Mancino - Harambee Italia
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“La sfida della ripartenza del Turismo” di Vincenzo Mancino

di Vincenzo Mancino

 

Il bonus vacanza rappresenta, a mio avviso, il colpo di grazia al settore del turismo.

I fornitori, gli affitti o i collaboratori non verranno pagati con il credito di imposta e, in un momento dove c’è esigenza di cassa, per gli albergatori che accetteranno tale strumento, anticipare diventerà impresa ardua. I dati sembrano confermare che solo 3 strutture su 10 in Italia accetteranno il bonus, che rischia di essere un vero flop.

Pur comprendendo l’intento del governo di salvaguardare il turismo di prossimità e quindi l’incoming ed i flussi che ne derivano, ritengo sia stato impreparato nel salvaguardare l’outgoing. Tour operator e agenzie di viaggio sono completamente tagliate fuori ed abbandonate dal Ministero del turismo. Il bonus potrebbe essere veicolato da intermediari ma dovendo sperare nell’accettazione della struttura di turno, si trovano spesso a non poter accontentare il cliente ed essere da questo scavalcati. Con il contatto diretto struttura – cliente l’intermediario perde il suo ruolo.

La situazione è, poi, ancor più assurda per i tour operator che operano con l’estero facendo i conti con le misure per l’ isolamento  fiduciario e la sorveglianza sanitaria per tutti i cittadini provenienti dai Paesi extra Schengen. E’ curioso che si possano organizzare viaggi verso il Ruanda, ma non verso Zanzibar nonostante nello stato africano ci siano stati soltanto 509 casi di Covid accertati. Per altri Paesi, invece, i confini sono aperti ma chi vi soggiorna, al ritorno, dovrebbe fare la quarantena. Soluzione impraticabile alla luce delle ferie limitate.

Il Ministero del turismo avrebbe bisogno, in questo momento storico, di avvalersi di imprenditori del settore in grado di fornire indicazioni puntuali. Soggetti che realmente conoscono la materia e cosa significa alzare una serranda, gestire le lamentele e le ansie dei collaboratori in cassa integrazione, fare i conti con l’incertezza dei prossimi mesi e la speranza di avere aiuti concreti, passando notti insonni per il peso della responsabilità.

Quello che vorremmo è almeno essere ascoltati, se non capiti poiché spesso sembra di parlare lingue diverse.

Bisognerebbe, inoltre, riunire le associazioni di categoria analizzando le esigenze attuali e soprattutto future visto che Settembre incombe e si preannuncia un altro momento critico. La bassa stagione arriverà senza aver affrontato l’alta stagione, con fatturati più che dimezzati e con un cash flow azzerato dal lockdown per rimpinguare le spese mensili o i vari fornitori. Attendiamo con ansia un decreto ad hoc sul turismo, che prenda in considerazione le proposte che da mesi stiamo avanzando. Bene il fondo perduto e le tempistiche di erogazione ma bisogna estenderlo anche ad altri mesi oltre che ad Aprile.

In sintesi:

  • Fondo perduto quadrimestrale (Marzo – Giugno);
  • Incrementare il Fondo per il turismo organizzato;
  • Prolungamento della cassa integrazione in deroga fine a fine anno;
  • Estensione del credito di imposta per gli affitti anche a tour operator, agenzie e organizzatori di eventi;
  • Chiarire la legge di conversione del decreto liquidita’ che permetterebbe alle aziende di beneficiare di una restituzione dei prestiti sino a 30 anni.

Senza questi interventi potrebbe essere una lunga agonia che vedrà, tra Settembre e Febbraio, chiusure a grappoli di parecchi attori dell’intera filiera turistica 

Questo è, secondo il mio parere, il momento di resistere aprendo lo stato di crisi per poi ripartire nel 2021 con un piano triennale di sviluppo ridisegnando l’intero settore e affrontando questioni storiche mai risolte come abusivismo, iva, tasse, destagionalizzazione, valorizzazione del nostro territorio, incentivi o defiscalizzazione per chi viaggia.

C’è poco tempo, il 13% del Pil, che questo settore rappresenta, è a rischio, così come 80 mila impiegati e 13 mila imprese tra tour operator, agenzie di viaggio ed organizzatori di eventi.

In questo 13% ci sono io con le mie attività nel settore: un tour operator, un portale di prenotazione b2b, un ecommerce di assistenza legale turistica, un’agenzia di viaggi ed un’agenzia di animazione per villaggi turistici, e con esse sono a rischio quasi 150 collaboratori. Ma sono a rischio anche i miei sogni, i miei studi ed i sacrifici di un giovane imprenditore italiano che ha investito tutto in un settore che potrebbe, e dovrebbe, essere il perno della nostra economia.

 

Chi sono?

Vincenzo Mancino
37 anni
Laurea in Economia del Turismo
Fonda nel 2013 Sunset Group srl e Sunset Animation srl che gestiscono i brand e le business unit Yesbeds – Yesworld – Sunset Travel – Flyguard – Sunset Animation
In Azione dal 2020.