"La mia battaglia in difesa dell'Ambiente" di Niccolò Carretta - Harambee Italia
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“La mia battaglia in difesa dell’Ambiente” di Niccolò Carretta

di Niccolò Carretta

 

Presiedere una Commissione d’Inchiesta in una Regione come la Lombardia è stata un’esperienza del tutto particolare; farlo su un tema come quello dei rifiuti ha reso questa esperienza una vera e propria sfida. Da subito il livello di importanza e di consapevolezza è stato massimo: la mia figura, come presidente, è stata indicata dai colleghi all’unanimità e l’indirizzo politico di questa commissione aveva stabilito compiti e obiettivi precisi ed ambiziosi, insomma, una bella responsabilità da caricarsi tutta sulle spalle!

Valutando le tematiche complesse e le diverse sensibilità ho scelto di operare con un profilo basso per realizzare un lavoro utile ad indicare correttivi per migliorare il sistema di gestione dei rifiuti, oltre che per provare a suggerire strumenti utili per combattere la criminalità organizzata.
Con i colleghi ci siamo recati presso luoghi teatro di incendi dolosi e sotto inchiesta, ma anche in aziende leader del settore del riciclo e del riuso per individuare buone prassi da adottare in tutto il territorio.
Non nascondo l’emozione, che ancora porto addosso, di aver rappresentato i lombardi all’interno di una commissione così importante, un compito che spero di aver svolto dignitosamente.
Dopo un anno di lavoro, dentro e fuori Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale e della stessa Commissione d’inchiesta, ho presentato ai colleghi una relazione conclusiva che, con mia grandissima soddisfazione, è stata approvata all’unanimità. Una relazione sul futuro auspicato dalla Commissione sul tema fondamentale della gestione dei rifiuti accolta con favore da maggioranza e opposizioni.
Ho, sin dal principio, cercato e voluto una comunione di intenti e di visione poiché credevo, e credo tutt’ora, che per dare forza e operatività al lavoro servisse la spinta di tutta l’Aula e non solo di una parte.
Abbiamo lavorato per realizzare un ampio approfondimento sul tema rifiuti tra flussi, tariffe, dotazioni impiantistiche e problemi esogeni o endogeni al sistema lombardo: un lavoro di trasparenza certamente non facile e portato a termine in condizioni tutt’altro che favorevoli vista l’emergenza Covid-19.
La relazione conclusiva individua 5 priorità di intervento: in primo luogo occorrerebbe modificare lo “Sblocca Italia” che ha introdotto una deroga al principio dell’autosufficienza per lo smaltimento dei rifiuti urbani che ha messo in ginocchio gli impianti lombardi, visto l’incremento di rifiuti dalle altre Regioni.
Secondariamente bisognerebbe valutare la Carta d’Identità del Rifiuto per tracciarlo con la tecnologia Blockchain.
In terzo e quarto luogo, invece, la relazione conclusiva consiglia una pianificazione nazionale degli impianti e un’importante partita di bandi diretti alle Amministrazioni Locali per dotare gli impianti di videosorveglianza con un successivo e parallelo potenziamento di Arpa per un serio incremento dei controlli.
In ultima istanza la Commissione ha fatto emergere l’urgente necessità di trovare strumenti volti all’implementazione delle filiere innovative delle imprese che fanno ricerca e sviluppo per trovare nuovi materiali.
Insomma, tante soluzioni di cui vado molto orgoglioso, nella speranza che Regione Lombardia si faccia parte attiva per dare al sistema la giusta forza propulsiva di efficienza, trasparenza e legalità.

 

Chi sono?

Nato a Bergamo, dopo la maturità classica si è iscritto al corso di laurea in Ingegneria energetica al Politecnico di Milano, dove ha conseguito le lauree triennale e magistrale. Ha iniziato a lavorare come Project Manager in una società su progetti che integrano la riqualificazione dell’illuminazione pubblica con servizi Smart city.
Attualmente, oltre ad essere Consigliere regionale, lavora come consulente manageriale e per lo sviluppo commerciale, in particolare per una startup del mondo dei servizi digitali.
Si è avvicinato all’attività politica vera e propria in occasione dei primi comitati a sostegno di Matteo Renzi nel 2012, attirato da un messaggio di rinnovamento coraggioso.
In quell’occasione ha conosciuto personalmente Giorgio Gori, che un anno dopo, quando stava lanciando la propria candidatura per le primarie in città, gli chiese di costituire il comitato dei giovani.
È stato quindi il più giovane eletto in Consiglio comunale a 22 anni.
È Presidente della Commissione Giovani, una commissione speciale aperta per la prima volta nel nostro Consiglio comunale di Bergamo e Vicepresidente della Commissione Urbanistica, Trasporti ed Edilizia.
Nel marzo del 2018 è stato eletto Consigliere regionale nelle fila della lista Gori Presidente (ora Lombardi Civici Europeisti).
Nel Giugno 2020 è entrato in Azione, il partito fondato da Carlo Calenda e Matteo Richetti.